La Fibromialgia è una sindrome dolorosa, la cui causa è ancora sconosciuta, ed è caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico diffuso, presenza di punti algogeni (Tender Points) in corrispondenza di specifiche sedi tendinee e\o muscolo-scheletriche e da una varietà di sintomi clinici di accompagnamento rappresentati da: alterazioni del ritmo sonno-veglia o cefalea, sindrome del colon irritabile, sensazione di affaticamento e stanchezza cronici oppure disturbi ansiosi-depressivi. La diagnosi si basa sulla presenza, da almeno 3 mesi, di dolore muscolo-scheletrico diffuso e di tender points evocabili alla digitopressione. Non esistono pertanto markers diagnostici, né esami di laboratorio o aspetti istopatologici caratteristici che possano spiegare la causa e la patogenesi della fibromialgia, né fornire certezze diagnostiche. In particolare nei criteri diagnostici si deve riscontrare la negatività degli indici di flogosi (Ves, Pcr) e degli enzimi muscolari (CK, LDH, Aldolsi, Transaminasi) e di altri esami che possano essere indicativi di un quadro morboso di altra natura. In presenza dei sintomi caratteristici della Fibromialgia la diagnosi deve essere rivolta in primo luogo all’esclusione di patologie sistematiche (Sindrome Fibromialgica Secondaria). Esitono infatti forme secondarie a diverse patologie tra cui Connetiviti, Sjogren, Artrite reumatoide, Ipotiroidismo, neoplasie.
Le opzioni terapeutiche per la fibromialgia comprendono:
• farmaci che diminuiscono il dolore e migliorano la qualità del sonno
• programmi di esercizi di stiramento (stretching) muscolare
• tecniche di rilassamento ed altre metodiche per ridurre la tensione muscolare
• programmi educativi per aiutare il paziente
Approccio terapeutico multimodale del paziente fibromialgico
• Educazione del paziente
• Descrizione delle caratteristiche della malattia
• Descrizione del programma terapeutico
• Modificazioni delle abitudini di vita che potrebbero determinare e/o perpetuare la sintomatologia fibromialgica
• Programmazione di un’attività fisica moderata ma continuativa
• Supporto psicologico e/o psichiatrico, se necessario
• Terapia farmacologica e/o riabilitativa di sviluppo
La terapia proposta dalla letteratura scientifica prevede l’uso di vari farmaci: Antidepressivi, Analgesici; Benzodiazepine, Antiserotoninergici, Miorilassanti, molecole come la S-adenosilmetionina (SAM), Pregabalin. Molti associano anche trattamenti non farmacologici: massoterapia, terapie termali, ginnastica “dolce”, esercizi di rieducazione posturale globale, biofeedback elettromiografico. L’utilizzo di terapie fisiche (Tens, laserterapia, ecc.) è ancora scarsamente sostenuto dalla letteratura, così come l’uso di tecniche di rilassamento muscolare progressivo e approcci cognitivo-comportamentali, alcuni indicano anche l’ozonoterapia utile in certuni casi selezionati. È importante sottolineare che non è una malattia invalidante e progressiva, per cui una corretta informazione ed educazione del paziente possono determinare una sorta di adattamento e una maggiore comprensione della propria condizione che migliorano la “prognosi” stessa della malattia. A questo scopo esiste un sito (http://www.sindromefibromialgica.it/fibromialgia) e un’associazione malati (assoc. Il. Sindrome Fibriomialgica).