LESIONI CONDRALI ACUTE, UN RUOLO DELL’ACIDO IALURONICO ?
Le lesioni cartilaginee del ginocchio sono molto comuni, soprattutto tra coloro che praticano sport, hanno un potenziale molto limitato per la riparazione e, se non trattate, possono predisporre verso la degenerazione articolare. Può l’acido ialuronico avere un ruolo in questo tipo di condizione?
È quanto indagato da un recente studio pubblicato sulla Revista Española de Cirugía Ortopédica y Traumatología La gestione delle lesioni acute della cartilagine prevede diverse opzioni di trattamento, tra cui la perforazione subcondrale, le microfratture, gli autoinnesti osteocondrali e impianti di condrociti autologhi, in alcuni casi con scarsi risultati.
Per prevenire lo sviluppo di osteoartrosi in seguito alle lesioni condrali focali, sono raccomandate nuove opzioni terapeutiche, compresi i farmaci sintomatici ad azione lenta per l’osteoartrosi come la glucosamina e la condroitina solfato, e le iniezioni intra-articolari di acido ialuronico con un effetto di protezione delle articolazioni.
L’acido ialuronico (AI) è un mucopolisaccaride ad alto peso molecolare (5-7 × 106 Da) responsabile delle proprietà viscoelastiche del liquido sinoviale, essenziale per la normale funzione articolare. L’AI ha un effetto meccanico e riparatorio sulle cellule della cartilagine e sulla membrana sinoviale.
È stato dimostrato che nei pazienti con osteoartrosi la concentrazione dell’AI è ridotta di 2-3 volte e anche il suo peso molecolare diminuisce ai minimi livelli (2 × 105 Da); inoltre le iniezioni di AI alleviano il dolore e migliorano la funzione articolare nei pazienti con osteoartrosi.
Alcuni studi sperimentali hanno evidenziato che l’AI riduce le metalloproteasi (Mmp) e l’interleuchina-1 (Il-1) nel liquido sinoviale, oltre a prevenire i cambiamenti dei proteoglicani (Pg) della matrice cellulare, riducendo l’infiammazione sinoviale e aumentando il contenuto dei Pg.
I dottor Figuaroe e i suoi colleghi, nello studio condotto, ipotizzavano che l’utilizzo dell’ acido ialuronico aumentasse la rigenerazione della cartilaginea ialina nelle lesioni condrali focali, e che l’utilizzo di 3 iniezioni di acido ialuronico aumentasse la rigenerazione del tessuto; “Tuttavia, ha dichiarato l’autore, lo scopo del nostro studio era di valutare la rigenerazione acuta, a tutto spessore, delle lesioni condrali in un modello animale attraverso due differenti protocolli di trattamento con l’acido ialuronico. ”.
I ricercatori hanno indotto delle lesioni cartilaginee a tutto spessore nei condili femorali di 15 conigli neozelandesi. A seconda della lesione generata e del trattamento, i condili dei conigli sono stati suddivisi in 4 gruppi:
• Gruppo 1, normale (n=12): non è stato creato nessun difetto e non è stato applicato nessun trattamento
• Gruppo 2, ferito ma non trattato (n=6): è stato creato un difetto condrale ma non è stato applicato nessun trattamento
• Gruppo 3, ferito e trattato (n=6): è stato creato un difetto condrale ed è stato applicato un trattamento costituito da una singola dose di AI (Hylan GF 20®, 3,5 mg / 0,5 ml).
• Gruppo 4, ferito e trattato (n=6): è stato creato un difetto condrale ed è stato applicato un trattamento costituito da 3 dosi di AI (Hylan GF 20®).
Al termine dello studio non è stata registrata alcuna complicanza e gli animali sono stati sacrificati solo al termine dello studio, cioè dopo 12 settimane; i condili recuperati sono stati analizzati sia macroscopicamente, sia istologicamente mediante la scala International Cartilage Repair Society (ICrs) scala per valutare la riparazione della cartilagine.
Macroscopicamente il gruppo 1 aveva un tessuto lucido e semitrasparente; il gruppo 2 presentava un tessuto fine e irregolare, con aspetto ruvido e una zona lesionata ben definita. Nel gruppo 3, trattato con una singola iniezione di AI, il tessuto risultava sottile, trasparente ma con aree depresse ed esposizione subcondrale dell’osso; il gruppo 4, trattato con 3 iniezioni di AI, presentava un tessuto neoformato leggermente irregolare e sottile, simile a quello del gruppo 3.
La valutazione istologica ha permesso di osservare che i condili del gruppo 1 presentavano una superficie regolare e condrociti e matrice ben organizzati; la maggior parte dei condili appartenenti al gruppo 2 presentavano una superficie irregolare così come anche la matrice e i condrociti.
Nel gruppo 3, la maggior parte dei campioni presentano una superficie irregolare, con una prevalenza della matrice ialina ma con una distribuzione cellulare ammassata. Infine, i condili nel gruppo 4 hanno mostrato una superficie irregolare e una variabilità considerevole nella distribuzione delle cellule (alcune in maniera irregolare e altre ammassate).
L’analisi quantitativa dei dati istologici ha mostrato che la vitalità cellulare, il coinvolgimento dell’osso subcondrale e la mineralizzazione della cartilagine non presentavano differenze significative tra i gruppi 3 e 4.
Sebbene siano presenti alcuni dati che evidenziano miglioramenti significativi nel trattamento delle lesioni acute con acido ialuronico, gli autori concludono dicendo che “Non siamo riusciti a dimostrare nei conigli che il trattamento delle lesioni condrali, a tutto spessore, con acido ialuronico possa migliorare migliora significativamente la rigenerazione della cartilagine articolare a 3 mesi”. Ulteriori studi sono necessari per indagare meglio il ruolo dell’acido ialuronico in questo tipo di condizione.
Figueroa D. et al. Treatment of acute full-thickness chondral defects with high molecular weight hyaluronic acid: An experimental model. Rev Esp Cir Ortop Traumatol. 2014;58(5):261-266.